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[Editoriale] Whatsapp gratuito = i tuoi dati agli inserzionisti

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Benvenuti ad una nuova puntata dell’Editoriale di Techdevice: oggi vi parleremo della questione Whatsapp gratuito a vita

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A molti potrà apparire come una sorta di “benedizione” l’evento che è sopraggiunto pochi giorni fa in merito al prolungamento gratuito “a vita” di tutti gli abbonamenti al servizio Whatsapp (per chi non già l’aveva, come gli utenti iOS), recentemente acquisito dal gigante blu dei social network, Facebook. Non tanto per l’importo dell’abbonamento in sé (79 centesimi per un anno), ma più che altro per la “scocciatura” di avere una carta di credito per il pagamento – basti pensare che una buona fetta degli utilizzatori di Whatsapp ad oggi ha meno di 16 anni. Nell’ultima versione Beta per Androidoltre alla possibilità di attivare la crittografia avanzata per i messaggiè comparsa una opzione abbastanza “inquietante”:

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In soldoni, l’opzioneattiva già di default – prevede la condivisione delle informazioni di Whatsapp con Facebook, al fine ultimo di “migliorare l’esperienza su Facebook… Vi è la possibilità di disattivare l’opzione, ma se solo si prova a farlo comparirà un popup ancora più “inquietante”, che arriva quasi a “minacciare” l’utente. Il messaggio è più che chiaro. Disattivi l’opzione? Potresti non utilizzare più Whatsapp – o perlomeno gratuitamente

Il momento prima o poi sarebbe arrivato, era evidente. L’acquisizione prima, e l’abolizione del canone d’abbonamento poi, sono stati chiari segni della strategia messi in piedi da Facebook per il servizio di messaggistica istantanea più diffuso al mondo, un modello di business che si avvicina irrimediabilmente a quello di Facebook stessa, la quale può essere sintetizzata in:

Gratuità = Vendita di informazioni conglomerate agli inserzionisti

Un modello prettamente simile è già in uso proprio da Facebook, il quale – ricordiamo – permette l’utilizzo gratuito delle maggior parti delle funzioni del social network in cambio della cessione delle informazioni riguardanti il proprio profilo (a titolo esemplificativo: i Mi Piace alle varie pagine Facebook). E’ doveroso ricordare – in merito – che le proprie informazioni non verranno mai fornite come “singole” agli inserzionisti, ma come “blocchi” conglomerati. E’ sufficiente provare a creare una inserzione di Facebook per rendersi conto della potenzialità di questo strumento, che permette agli inserzionisti di individuare un target praticamente “perfetto” alle loro esigenze pubblicitarie. Come verranno estratte queste informazioni da Whatsapp è incerto, essendo un mero client di chat, con ben poche social features.

In ogni caso, la convergenza di Whatsapp verso il modello di business Facebook è ufficialmente iniziata. Whatsapp manterrà il primato di client di messaggistica #1 al mondo? Oppure verrà surclassato dall’ottimo Telegram? Ne riparleremo fra qualche anno!

Giammarco
Studente universitario, appassionato di tecnologia - Amministratore & Fondatore di Techdevice -

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